La valutazione ex ante ed ex post dell'impatto sociale attraverso lo SROI

di Giulio Tagliavini

Un progetto di investimento o di management che ha per oggetto obiettivi sociali sicuramente porta con sé anche la necessità di rimanere in equilibrio finanziario, con le variabili finanziarie che assumono il ruolo di vincolo e non di obiettivo. In questo caso, diventa dunque necessario prestare attenzione alla sostenibilità finanziaria e non alla massimizzazione del ritorno finanziario, poiché il fine di questi progetti è da ricercarsi nella loro proiezione verso l’esterno, vale a dire nella considerazione delle ricadute a favore degli stakeholder. Ma, se la misurazione del risultato finanziario soggiace a un set strutturato, stabile ed affidabile di regole e principi di lavoro, i vantaggi per gli stakeholder difficilmente sono misurati nel conto economico! Per tale motivo risulta fondamentale mettere a punto metodi e principi di lavoro differenti, individuando in prima istanza gli outcome di un progetto, ossia gli esiti degli impulsi a favore del cambiamento. Avere una teoria del cambiamento riferita ai soggetti con cui si vuole interagire diventa la base necessaria per poi definire misurazioni più precise al fine di definire l'impatto sui singoli stakeholder.
Le metodologie di valutazione di impatto e la realizzazione di analisi di sensitività servono per ottimizzare l’articolazione dell’iniziativa: tale impatto può essere descritto verbalmente, ma può essere anche misurato attraverso parametri numerici. In questo senso è importante fare riferimento a un quadro di metodo definito, come lo schema di lavoro SROI (Social Return of Investment), che intende misurare il valore generato per gli stakeholder per poi confrontarlo con le risorse, finanziarie ed umane, che sono state impiegate, tenendo in considerazione che è sempre opportuno investire risorse pubbliche o personali per perseguire un fine sociale solo se questo fine viene effettivamente realizzato in misura superiore alle risorse impiegate: in caso contrario il progetto si rivelerebbe uno spreco. In ogni caso, una metodologia corretta ed efficace dovrebbe consentire di redigere una graduatoria dei progetti per scala di meritevolezza: è evidente che un progetto sociale ha sempre un fine meritevole di attenzione, almeno a livello astratto, ma nel perseguire progetti alternativi, in una situazione di risorse scarse, occorre dirigere le disponibilità finanziarie verso gli usi maggiormente efficienti, ossia dove il rapporto tra ritorno sociale e risorse impiegate sia più pronunciato. Lo SROI consente di fare quest’analisi con un livello apprezzabile di precisione, oltre che di arginare un livello di soggettività che potrebbe spingere le risorse verso progetti più in linea con preferenze personali non fondate o non documentate.

*Professore Ordinario di “Economia degli intermediari finanziari” all‘Università di Parma. Ha coordinato progetti di ricerca e consulenza nel campo della valutazione di impatto. Al momento sta conducendo un’analisi a livello europeo per conto della Eu per conto della European Investment Bank. Ha avuto ruoli operativi presso alcuni operatori finanziari, tra i quali Banca Popolare Etica e Etica Sgr.